L’oca è terribile, ma non è cattiva

Un estratto dal libro “Untitled Goose Game”, pubblicato da Boss Fight Books.

Il mio obiettivo preferito in Untitled Goose Game si trova nell’area del pub, quasi alla fine del gioco. L’indicazione nella tua lista di cose da fare è piuttosto criptica: “essere premiato con un fiore”. La prima volta, è facile leggere la parola “premiato” e pensare che l’obiettivo sia espresso in modo ironico. Tutto ciò che l’oca ha ottenuto fino a quel momento è stato preso o ricevuto con l’inganno. Ma questo obiettivo richiede un atteggiamento meno cinico.

Ci sono due donne fuori dal pub, sedute a un tavolo adornato con un singolo narciso in un vaso, che sono entusiaste di vedere l’oca. Quando ti sposti su una piattaforma accanto al loro tavolo, si girano e fissano con aspettativa. Una delle donne mette la mano alla bocca e imita il verso dell’oca. Se la imiti, entrambe applaudono. L’altra mima un movimento della testa, che puoi replicare per ottenere più applausi. La prima donna sbatte le braccia, e se ripeti l’azione, entrambe alzano i pugni in aria ed esultano prima di lanciarti il fiore. È un’interazione eccezionalmente affascinante, in parte perché sovverte le aspettative create dal trailer di presentazione di due anni prima. Per un momento, non sei più un’oca “terribile”.

Titolo
Untitled Goose Game
Autore
James O'Connor
Editore
Boss Fight Books
Anno
2025
La premessa di Untitled Goose Game si basa su una certa comprensione culturale di cosa sia un’oca e cosa rappresenti. Per dirlo nei termini più australiani possibili: la credenza comune è che le oche siano delle teste di cazzo. Se entri nel loro territorio, ti beccheranno e ti inseguiranno. Se entrano nel tuo territorio, ti beccheranno e ti inseguiranno. Sono agenti del caos. Parlando al Fantastic Arcade nel 2017, poco dopo la presentazione del gioco, Michael scherzò dicendo: “Tutti nell’emisfero settentrionale sembrano conoscere le oche—noi pensavamo fossero solo nei cartoni animati”.

In Australia, è più probabile che ci venga detto di fare attenzione ai cigni piuttosto che alle oche. Ho un ricordo d’infanzia in cui un cigno aggressivo mi ha spaventato e mi ha fatto cadere un gelato a forma di Paperino per terra. Per completare Untitled Goose Game, il giocatore deve incarnare l’oca come un simpatico piccolo furfante. A distanza di qualche anno, ripensando all’oca del gioco, non sono più così sicuro se la mia idea delle oche abbia influenzato il mio modo di giocare o se il mio modo di giocare abbia cambiato la mia concezione delle oche. È un vero e proprio dilemma dell’uovo e della gallina, sebbene con un uccello diverso.

L’oca in Untitled Goose Game sembra essere un’oca Emden comune, derivata dall’oca selvatica grigia. Nel Regno Unito, al giorno d’oggi, esistono più di 40 razze di anatre e oche domestiche, e questi animali hanno fatto parte delle società rurali di tutto il mondo per migliaia di anni. Secondo il libro Keeping Ducks & Geese di Chris e Mike Ashton, oggi le oche sono gli uccelli domestici più facili da allevare. Sono semplici da sistemare, comunicano in modo efficace e possono proteggere una fattoria dai predatori. Formano forti legami personali con gli esseri umani e possono essere ottimi animali da compagnia, anche se si dice che le loro uova siano meno gustose di quelle delle galline. Più si torna indietro nella storia, più l’oca appare come una figura significativa e riverita.

Le pitture murali in Mesopotamia ed Egitto suggeriscono che le oche siano state utilizzate o celebrate nei rituali già dal 2800 a.C. (Per quel che ne so, nessuna di esse raffigura un’oca che ruba il cappello di un uomo o getta una pantofola in uno stagno.) Nell’antico Egitto, le oche selvatiche grigie erano venerate come simboli del dio sole Ra, mentre dipinti e sculture in argilla dell’antica Grecia raffigurano Afrodite, dea della lussuria e della bellezza, mentre cavalca un’oca. Nel Libro Diciannove dell’Odissea di Omero, Penelope piange la strage di un gruppo di oche in sogno, una metafora del ritorno di suo marito Odisseo e dell’uccisione dei pretendenti che hanno cercato di conquistarla in sua assenza. I pretendenti (oche) hanno rovinato la sua casa, ma a lei piaceva osservarli mentre beccavano il loro grano e si comportavano in modo buffo.

Nel corso della storia, le oche sono state venerate e ammirate. Ma nel moderno canone pop culturale delle oche, di cui Untitled Goose Game ormai fa parte, esse vengono spesso rappresentate come minacce, ed è implicito, entrando nel gioco, che quest’oca sarà una seccatura per le persone che incontrerà. Le oche attaccano le persone per strada. Inseguono i bambini, sbattendo le ali e starnazzando. Volano nei motori a reazione e costringono l’eroico pilota Chesley “Sully” Sullenberger a un atterraggio miracoloso sul fiume Hudson. E, naturalmente, terrorizzano i piccoli villaggi inglesi.

Per avere maggiori informazioni sulle oche, e per sapere se l’oca “terribile” del gioco è tipica, ho contattato un’esperta. Isabella Scheiber lavora presso l’Università di Vienna e studia gli uccelli dal 1999. Nel 2004, ha pubblicato il suo primo articolo sulle oche, intitolato “Il supporto sociale come fattore chiave per il successo individuale nelle oche selvatiche”. Ha lavorato con le oche per oltre due decenni e ha una prospettiva unica: le oche che ha studiato sono state allevate in modo che mostrassero un comportamento tipico, senza temere gli umani.

“Una cosa da tenere a mente è che c’è una grande differenza tra le oche selvatiche e quelle abituate agli umani”, mi dice in una e-mail. “Le oche Emden sono molto più grandi della forma selvatica, essendo state allevate per la produzione di uova e carne.” Queste oche possono raggiungere i 12 kg e possono causare danni seri a un essere umano se un incontro diventa aggressivo. Questo è meno vero per le oche selvatiche, che pesano al massimo 3,5 kg. Chiedo a Isabella quanto sia fuori dal comune che un’oca entri nel giardino di qualcuno e rubi oggetti, come fa la protagonista del gioco nel livello iniziale. “Non credo che un’oca selvatica oserebbe mai entrare volontariamente in un cortile”, risponde. Tuttavia, un’oca allevata dagli esseri umani è una storia diversa, soprattutto se si tratta di un esemplare giovane che non può ancora volare:

A loro piace mordicchiare le cose, preferibilmente se possono tirarle. Abbiamo perso molti cerchietti e orecchini, e talvolta anche schede di dati. Per loro, serve a due scopi: imparano se qualcosa è commestibile o meno, ed è anche un gioco. Proprio come i cuccioli, penso che si divertano quando il loro allevatore li rincorre. Ma un esemplare adulto, ovviamente, non lo farebbe mai.

Durante l’incontro al Fantastic Arcade 2017, House House mostrò un video che servì da ispirazione per il loro gioco—un video senza oche. Il video, “Panda cubs and nanny Mei’s war II“, mostra una donna che cerca di pulire un recinto di panda a Chengdu, in Cina. Sta cercando di spazzare e raccogliere foglie, ma i panda, piccoli ed estremamente carini, continuano a saltare nel suo cesto. La donna è sempre più esasperata, ma ride per tutto il tempo. È fastidioso, ma anche divertente. Durante la conversazione, Nico paragona questa signora al giardiniere del gioco: una persona che sta cercando di svolgere il proprio lavoro mentre un animale continua a ostacolarla. Non può arrabbiarsi troppo, perché è semplicemente nella natura dell’animale. “Non ha via d’uscita”, dice Jake. “Può essere astuta e cercare di distrarli, ma non c’è soluzione per lei. I panda devono stare lì, e lei deve riuscire a spazzare via tutte quelle foglie.”

Nelle prime fasi di sviluppo del gioco, il team pensava che gli abitanti della città dovessero avere “menti” diverse, con bisogni emotivi specifici e reazioni comportamentali innescate da determinati eventi. Se l’oca rubava un oggetto, alcuni personaggi avrebbero potuto rattristarsi, scatenando poi reazioni emotive differenti a seconda del carattere. Altri, invece, sarebbero stati curiosi e avrebbero cercato di seguirla. Alla fine, però, si è deciso che le personalità dei personaggi dovessero essere più legate al mondo circostante che all’oca stessa. Sono persone che cercano semplicemente di vivere la loro vita. Hanno oggetti e compiti a cui tengono, e l’oca, per un breve momento, disturba il loro equilibrio. Anche loro non hanno via d’uscita.

Più faccio ricerche sulle oche, più trovo prove del loro essere animali altruisti, protettivi, piacevoli. Sul canale YouTube Kritter Klub, ho visto un video di un’anziana donna assistita da un gruppo di quattro oche che la proteggono da quando, tre anni prima, ha subito un’operazione per un’emorragia cerebrale. “Da quando vivo con le oche, non ho più nulla di cui preoccuparmi”, dice alla telecamera. “Mi sento in paradiso.” Video simili mostrano oche che proteggono altri animali mentre attraversano la strada, o fanno amicizia con specie diverse, o si dimostrano affettuose con gli esseri umani. Nel podcast AIAS Game Maker’s Notebook, Jake ha difeso il comportamento dell’oca nel loro gioco:

Non so se penso davvero che l’oca sia rompiscatole o cattiva. Mi risulta difficile vederla così. È sicuramente così che il pubblico la percepisce, ed è così che esiste come meme. Ma faccio fatica persino ad attribuirle una motivazione. La vedo più come una forza della natura che come qualcosa di riconducibile a una personalità. L’oca è semplicemente un modo per entrare nella vita di queste persone e sconvolgerle.

L’oca è più “dispettosa” che crudele. Più parlo con i componenti del team di House House, più li conosco di persona, meno credo che sarebbero in grado di creare un gioco con un personaggio davvero sgradevole. “Sono giovani gentili, consapevoli del mondo che li circonda in un modo bello e molto sensibile”, mi dice l’artista Goldie Bartlett, e tutti gli altri con cui parlo esprimono lo stesso pensiero.

A un certo punto, nelle prime fasi di sviluppo, il team immaginò una scena in cui l’oca potesse raccogliere un grosso coltello affilato. L’oca non avrebbe potuto fare molto con il coltello, ma le persone avrebbero potuto scappare terrorizzate vedendola avvicinarsi con esso. Questa idea fu infine scartata, e nella versione finale del gioco l’oca può raccogliere solo un coltello da burro smussato nel pub. Questa immagine è diventata un’icona del gioco in un modo che probabilmente non sarebbe successo se l’oca avesse rappresentato una vera minaccia. Anche nei suoi momenti più malevoli, l’oca non può realmente fare del male a nessuno. Alla fine del gioco, proviamo affetto per questo terribile uccello.

Ogni personaggio di Untitled Goose Game è ridotto a una descrizione essenziale nei titoli di coda: il giardiniere, il fifone, l’avventore in giallo al pub, il vecchio. Possiamo dedurre informazioni dal loro ambiente e da come interagiscono con il mondo, ma mai abbastanza da sapere se qualcuno di loro “meriti” davvero il trattamento ricevuto. Il team aveva una regola generale: l’oca non avrebbe mai dovuto fare nulla di così terribile da non poter essere sistemato in un pomeriggio. Alcune animazioni sono state attenuate o modificate per far sembrare le vittime dell’oca meno sofferenti. Il vecchio al pub, per esempio, appare molto più energico quando cade rispetto a quando cammina, come se essere ingannato dall’oca fosse una sorta di esercizio per lui. Il giardiniere nel livello iniziale aveva i capelli grigi nel trailer originale, ma nel gioco finale sono completamente castani—molestare un uomo leggermente più giovane forse sembra meno crudele. L’oca costringe i personaggi a vivere un momento difficile, ma non sta rovinando le loro esistenze.

Ovviamente, un giocatore può, se lo desidera, passare ore a raccogliere ogni oggetto mobile del gioco e accumularlo in un punto lontano dai legittimi proprietari. L’artwork della versione fisica del gioco raffigura proprio l’oca seduta su un mucchio di tesori, con le chiavi del giardiniere nel becco. Forse rimediare a questo disastro richiederebbe più di un pomeriggio. “Le oche possono creare legami molto stretti con gli esseri umani, specialmente se cresciute da loro”, mi dice Isabella. “Avevamo oche che, dopo anni, correvano immediatamente a salutare i loro genitori adottivi, anche se non li vedevano da molto tempo.” Allo stesso modo, i giocatori di Untitled Goose Game finiscono per affezionarsi all’oca nonostante tutte le sue malefatte. L’oca è terribile, ma non è cattiva. E diciamocelo, quei personaggi che trascorrono le loro giornate nel loro pittoresco villaggio inglese se la sono un po’ cercata.

Questo articolo è un estratto dal libro “Untitled Goose Game” di James O’Connor, pubblicato da Boss Fight Books.