Di cosa si è parlato questo mese

Febbraio 2025: Threshold, Greenheart Necromancer, Civilization VII, Avowed e tanto altro ancora.

La rassegna stampa mensile di Ludica arriva anche per posta, sotto forma di newsletter. Se preferisci riceverla via e-mail, ti serve sapere solo che si chiama Inlusio1 e ci si iscrive qui.

Threshold

L’ultimo titolo di Julien Eveillé, ex level designer presso Crytek e Arkane Studios, rilegge in chiave horror il job simulator: nella sua analisi Stefano Caselli lo mette in relazione con il gioco da tavolo sperimentale Train di Brenda Romero. (Lo Specchio Scuro, 3 febbraio)

I rimborsi su Steam

Steam permette di ottenere un rimborso per qualsiasi gioco che sia stato acquistato da massimo 14 giorni, e giocato per non più di 2 ore; ma quanti sfruttano questa possibilità? Secondo una ricerca, la media dei giochi rimborsati è del 10,8%. Andando più a fondo tra i dati, alcune cose abbastanza scontate: per i giochi costosi vengono richiesti più rimborsi che per i giochi economici (l’11,9% per i titoli sopra i 30 dollari, contro l’8% per quelli sotto i 5); e lo stesso vale per i giochi in Early Access rispetto a quelli normali (il 12% contro il 10,3%). Più curioso vedere i dati relativi ai singoli generi: i rompicapi (6,2%), ricevono in media meno richieste di rimborso rispetto ai roguelike (8%) o ai giochi sandbox (11,3%). (GameDiscoverCo, 4 febbraio)

Greenheart Necromancer

Se avete rinunciato al giardinaggio per non far morire le piante, dedicatevi a questo hobby in Greenheart Necromancer, dove, nei panni di un necromante, potrete farle resuscitare senza problemi con qualche pozione o formula magica. Il titolo a cui sta lavorando lo studio Silverstring Media promette di reinventare gli idle game, scrive Bryant Francis. (Game Developer, 6 febbraio)

Julian Rignall

Julian Rignall si è occupato di videogiochi per tutta la sua vita, scrivendo per riviste come ZZAP!64, Computer and Video Games e Mean Machines. Con l’uscita del suo libro Games of a Lifetime, pubblicato da Bitmap Books, Damien McFerran ha colto l’occasione per intervistarlo. (Time Extension, 10 febbraio)

The Games of a Lifetime (Fonte: Bitmap Books)

Civilization VII

Il nuovo capitolo dello strategico creato da Sid Meier è diverso dai precedenti, scrive Yussef Cole, perché si fonda su un’idea inedita per la serie: che la storia vada avanti una crisi alla volta. (The New York Times, 11 febbraio)

Sportslike

Un genere non esiste finché qualcuno non sente l’esigenza di inventarlo. Gli sviluppatori di Tryhard hanno scritto un manifesto degli sportslike, dando un nome a un genere—al quale ovviamente il loro titolo appartiene—in cui lo sport viene raccontato a partire dalle persone che lo praticano. Potrebbero essere considerati sportslike, suggeriscono, anche titoli come:

(Grape Fruit Games, 11 febbraio)

Avowed

Nel nuovo RPG di Obsidian si raccolgono nuove armi in continuazione, e c’è ampio spazio per la personalizzazione del proprio personaggio; così, una parte del divertimento è senz’altro trovare una build di cui poter essere soddisfatti, come ha fatto Garret Martin:

Vagare per la frontiera selvaggia tenendo in mano una pistola e un libro sacro è una cosa che sembra uscita da un western o da una vecchia canzone country. E mi sembrava anche adatta al mio personaggio. Indipendentemente dalle scelte fatte durante la creazione del personaggio, l’eroe di Avowed ha una connotazione religiosa; è un “godlike”, un enigma pieno di funghi che dovrebbe essere in stretto contatto personale con il dio che rappresenta ma che, nel caso in questione, è stato curiosamente senza dio per la maggior parte della sua esistenza. Se siete nati e cresciuti per servire un dio che vi ha ignorato per tutta la vita, non potreste pensare di riempire quel vuoto con una pistola che sputa fulmini?

(Paste, 20 febbraio)

Undertale

Si è scritto tantissimo del gioco di Toby Fox a partire dalla possibilità che dà ai giocatori di non combattere contro nessun nemico. Samantha Trzinski dedica un articolo proprio a uno di loro, il suo preferito: Mettaton, un robot costruito per uccidere gli umani. (Gamers with Glasses, 19 febbraio)

Kingdom Come: Deliverance 2 (Fonte: press kit)

Kingdom Come: Deliverance II

Nel gioco pubblicato da Deep Silver restare sobri è praticamente impossibile, scrive Edwin Evans-Thirlwell:

Non voglio dare strane idee a Fox News, né suggerire che un gioco ambientato nel XV secolo debba rispettare le linee guida sanitarie del XXI secolo, ma il sistema di Deliverance 2 incentiva l’uso dell’alcol come strategia di sopravvivenza. Il gioco simula conseguenze più severe quando si esagera. Oltre ai temporanei postumi da sbornia, puoi farne un’abitudine tale da diventare un alcolizzato. Tuttavia, “curare” l’alcolismo in Deliverance 2 è relativamente semplice, più simile a un modificatore di difficoltà che a una prova personale: si tratta solo di sopportare alcune penalità alle statistiche per qualche ora. I rischi dell’alcolismo sono poi bilanciati dalle tentazioni di un intero albero di abilità dedicato al bere, con vantaggi che ti rendono più resistente agli effetti negativi e ti forniscono, per esempio, bonus nel combattimento a mani nude e resistenza ai danni da caduta mentre sei sotto l’effetto dell’alcol. L’aumento di livello rimane il vizio preferito dai videogiocatori, a quanto pare.

(Rock Paper Shotgun, 19 febbraio)

Metroidvania

È uno dei generi più in salute dell’ultimo decennio a tenersi stretti, e i migliori titoli hanno tempi di sviluppo molto lunghi, soprattutto quando a realizzarli sono piccoli team, o addirittura un solo creatore: Lewis Gordon dedica un bel pezzo ai metroidvania, intervistando Marten Bruggemann (Ultros) e Billy Basso (Animal Well), entrambi autori di giochi per i quali sono stati necessari sette anni di lavorazione. (The New York Times, 20 febbraio)

Angelique

Kerry Brunskill invita alla riscoperta di un titolo, uscito nel 1994 per Super Nintendo, che ha dato vita a una serie che prosegue ancora oggi. (Kimimi The Game-Eating She-Monster, 21 febbraio)

Lorelei and the Laser Eyes

Matthew J.R. Parsons conclude la sua retrospettiva sui giochi sviluppati da Simogo mettendo in relazione Lorelei and the Laser Eyes sia con i titoli precedenti dello studio, sia con le sue fonti di ispirazione cinematografiche, e in particolare con di Fellini. (The great and shameful archive, 22 febbraio)

Recuperi dal mese scorso

  • Risotto ai funghi, ful medames, thot man pla: in Indiana Jones and the Great Circle ci sono diverse ricette, ma cosa succede se si prova a replicarle in cucina? (GamesRadar, 29 gennaio)
  • Il Game Boy Advance non era pensato per il 3D, ma tanti sviluppatori hanno saputo realizzare videogiochi tridimensionali in grado di girare dignitosamente su quella console. (Superjump, 30 gennaio)
  • Hyper Light Drifter può essere considerato un classico; il suo seguito, Hyper Light Breaker, non è stato invece accolto benissimo, ma è ancora in Early Access. Ryan K. Rigney ha intervistato Michael Clark dello studio Heart Machine, lead producer del gioco, per farsi raccontare in che direzione proseguirà lo sviluppo. (Push To Talk, 31 gennaio)

Al mese prossimo!

Note

  1. Inlusio è il termine che indica l’illusione di trovarsi all’interno di un (mondo di) gioco. Sembra un nome particolarmente indicato, no? ↩︎