Il calcio è unico al mondo principalmente per una ragione: non esiste praticamente nessun altro sport in cui il punteggio di partenza può benissimo essere anche il risultato finale di un incontro. Non accade di certo nel tennis, in cui ogni singola palla giocata determina un avanzamento nel punteggio, e la stessa conclusione della partita è legata al raggiungimento di un certo tipo di risultato senza che sia previsto alcun limite di tempo1Lo sanno bene John Isner e Nicolas Mahut, la cui sfida durante il torneo di Wimbledon del 2010 si è conclusa solo dopo oltre 11 ore.; ma non accade nemmeno in altri sport che, come il calcio, un limite di tempo invece lo hanno, e il motivo è semplice: di solito è sempre piuttosto facile che si realizzi l’evento—ad esempio un canestro nel basket—che fa avanzare nel punteggio; in una partita di calcio invece fare un goal è molto difficile, e la rarità dell’evento cambia tutto.
Una squadra di calcio infatti può giocare non per vincere ma per non perdere, o addirittura, nel caso dei tornei di coppa con incontri di andata e di ritorno, per perdere con un punteggio che, in virtù del vantaggio accumulato nella partita precedente, comporti comunque l’eliminazione dell’avversario e il passaggio del turno. Questo dato in fondo banale ma a suo modo unico—l’idea cioè che abbia del tutto senso presentarsi in campo senza avere l’obiettivo di fare più punti dell’avversario—rende il calcio uno sport tatticamente molto complesso, perché è necessario essere pronti ad affrontare un intero spettro di differenti possibili approcci a una partita; se, come accade altrove, si potesse partire dall’assunto che tutti cercheranno di ottenere quanti più punti possibile, il calcio sarebbe senz’altro molto più semplice.
Tale premessa ha una certa importanza quando si tratta di parlare di Football Manager 2021. La serie sviluppata da Sports Interactive è la più longeva e profonda simulazione sportiva esistente—e non si sbaglierebbe a definirla la più profonda simulazione in generale di una qualsiasi attività umana. Nel corso degli anni Football Manager ha reso sempre più nel dettaglio ogni aspetto della gestione di un club di calcio, aggiornando al contempo la propria veste grafica per rendere più accessibili e più chiare possibili le innumerevoli opzioni a disposizione del giocatore per allenare i calciatori, per comprarli e venderli sul mercato, per dare un’organizzazione, un’identità e tattiche precise alla squadra, per preparare le singole gare e dare istruzioni da bordocampo durante le partite, per gestire i rapporti con la dirigenza, con la stampa e con il proprio staff, e via dicendo.
I compiti sono così tanti che facilmente si sceglierà di sfruttare l’opportunità di delegare al gioco quelli ritenuti meno interessanti, in base alle proprie preferenze ma anche alla qualità della loro implementazione all’interno di Football Manager. Ogni anno perciò dalla nuova versione del gioco ci si attende soprattutto la rivisitazione e il miglioramento di quelle parti che più si ritiene ne avrebbero bisogno; e gli sviluppatori Sports Interactive sono sempre stati bravi a ritoccarle un po’ tutte, in modo da rendere sempre, per quanto possibile, ogni Football Manager un gioco migliore del precedente. Il successo della serie, oltre che sulle solidissime basi di cui ormai dispone2 Tanto da essere usato da anni anche nel mondo reale e a livello professionistico, ad esempio come strumento per lo scouting. risiede proprio in questa generica verità: raramente una nuova versione del gioco ha segnato un passo indietro e non uno in avanti nella serie. È anche vero, però, che altrettanto raramente le novità introdotte hanno migliorato o modificato profondamente il gioco—in fondo è opinabile persino l’idea stessa che ci sia ancora spazio per miglioramenti o modifiche davvero rilevanti; ma se vogliamo credere che sia così, allora proprio in Football Manager 2021 potremmo trovare una piccola rivoluzione.
Passiamo allora in rassegna quelle che vengono presentate come le principali innovazioni dell’ultima versione. Per prima cosa sono state riviste le interazioni con la stampa e con i giocatori: sono state aggiunte nuove opzioni di dialogo e nuove funzionalità, a partire dall’introduzione della gestualità, per cui ogni frase adesso potrà assumere nuove sfumature di significato grazie al linguaggio del corpo. È difficile sostenere che le conferenze stampa siano diventate realistiche, e si tratta del primo aspetto che come sempre ho delegato, perché continua a essere un’attività noiosa e ripetitiva, e capita ancora di avere colloqui un po’ surreali con i propri calciatori. Per quanto apprezzi il coraggio dimostrato dagli sviluppatori e dai programmatori decidendo di cimentarsi con il linguaggio, mi sembra una causa persa—ma proprio per questo anche una delle sfide più stimolanti per Sports Interactive nel prossimo futuro: una soluzione potrebbe essere l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ad esempio con un generatore di testi simile a GPT-2 o GPT-3 allenato su un database di pubblicazioni sportive per ogni lingua e poi applicato agli eventi della partita in corso—un’operazione non semplice, ma dagli esiti potenzialmente straordinari.
Un secondo importante cambiamento riguarda la compravendita dei calciatori. La quantità di opzioni e di clausole accessorie è aumentata ancora, e soprattutto è stata inserita la possibilità di contattare direttamente gli agenti dei calciatori e costruire nel tempo dei rapporti con loro, potendo conoscere così in anticipo la disponibilità, le aspettative e le preferenze dei giocatori che si vorrebbero mettere sotto contratto—d’altra parte, questa è ormai la prassi nella realtà. Ho apprezzato molto queste novità anche perché il calciomercato è l’aspetto che mi è sempre piaciuto di più nella serie: avendo iniziato a giocare ai simulatori sportivi con un gioco molto basilare dal punto di vista tattico come il caro vecchio PC Calcio—la versione italiana di PC Fútbol della software house spagnola Dinamic Multimedia—ho conservato anche in Football Manager l’abitudine a costruire i miei successi calcistici virtuali sullo scouting, sulla crescita delle giovani promesse, sulla ricerca dei migliori calciatori a parametro zero, e insomma su micidiali sessioni di mercato; una sfida che diventa ancora più avvincente nel momento in cui entrano in scena i cosiddetti regen—cioè i giocatori creati dal gioco per sostituire quelli reali man mano che questi si ritirano per sopraggiunti limiti di età—grazie ai quali ogni partita diventa unica.
Una caratteristica decisamente affascinante di Football Manager è proprio il modo in cui lentamente passa dall’essere una simulazione molto dettagliata del mondo calcistico reale a una simulazione molto dettagliata di un universo sportivo immaginario. Una simile proiezione in avanti nel tempo naturalmente si porta dietro anche i temi del presente: ad esempio dopo la Brexit gli sviluppatori di Sports Interactive hanno inserito in Football Manager diversi scenari—che hanno differenti probabilità di verificarsi—legati ai vari modi in cui lo storico divorzio tra Regno Unito e Unione Europea avrebbe potuto incidere sul calcio inglese. Fedele alla propria ambizione di realismo, stavolta Football Manager 2021 non ha potuto trascurare l’impatto della pandemia, e così a inizio carriera troviamo un fedele ritratto dello stato attuale delle cose nel mondo calcistico: la stagione che inizia in ritardo, le difficoltà economiche e dunque i budget di mercato ridotti, i cinque cambi a disposizione invece dei classici tre—le uniche eccezioni sono la presenza costante dei tifosi negli stadi e l’assenza del contagio e dei casi positivi tra i giocatori. Per quanto riguarda le evoluzioni future però si è saggiamente scelto di non prendere in considerazione scenari diversi da quello migliore, perciò dalla seconda stagione in poi tutto tornerà alla normalità.
La terza e ultima novità da prendere in esame è quella che in un certo senso cambia volto alla serie, e riguarda il giorno della partita: non si parla purtroppo del match engine, rivisitato ancora una volta ma tuttora, nonostante le nuove animazioni, poco realistico e molto legnoso nella rappresentazione di ogni movimento sul campo; si tratta invece di tutta una serie di nuovi strumenti di analisi dell’incontro, che coprono tanto le prestazioni dei singoli giocatori quanto il gioco di squadra e permettono finalmente di farsi un’idea abbastanza precisa di cosa stia o non stia funzionando. La complessità dei possibili approcci a una partita a cui ho accennato all’inizio di questo articolo ha sempre portato, in Football Manager, a una certa opacità in merito all’efficacia di tattiche e istruzioni; a volte con una serie di scelte si ottenevano pessimi risultati, mentre con altre si poteva assistere a prestazioni che andavano oltre ogni più rosea previsione, e in entrambi i casi non si capiva mai esattamente il perché.
Il calcio a livello professionistico negli ultimi quindici anni si è aggiornato e ha fatto sempre più affidamento sull’analisi dei dati. Era in fondo diventato curioso osservare come questo processo di datificazione, arrivato a permeare il calcio reale, fosse ancora decisamente incompleto in un simulatore in cui ogni avvenimento è un dato già in partenza. Football Manager 2021 offre per la prima volta ai suoi allenatori un intero set di strumenti che comprende heat maps, grafici con le reti di passaggio, analisi della copertura del campo e statistiche sugli expected goals, e diventa così possibile, di fronte a una serie di inspiegabili sconfitte, sostituire al rage quit un’attenta ricerca delle cause del pessimo gioco espresso, dell’eccessiva vulnerabilità difensiva, della scarsa capacità di rendersi pericolosi, e dei conseguenti risultati negativi. Sarà utile soprattutto a chi non vorrà guidare i club più affermati, perché Football Manager ha sempre avuto un livello di difficoltà “implicito” legato al prestigio della squadra con cui si sceglie di iniziare la propria carriera, e meno potenziale si ha in rosa più diventa importante sapere cosa si sta facendo dal punto di vista tattico. Come spesso accade con le caratteristiche appena introdotte, rimangono ampi margini di miglioramento per quanto riguarda il posizionamento di questi dati all’interno dell’interfaccia di gioco—e anzi l’impressione è che nelle precedenti versioni il materiale, proprio perché più esiguo, venisse presentato meglio; ma intanto sono state poste solide basi per quella che d’ora in poi sarà un’altra importante parte di Football Manager.