La poetica di Fahmi continua a vivere in Afterlove EP

Una visual novel che mescola elementi da rhythm game, dating sim e avventura.

Traslando questo dialogo al medium videoludico, possiamo tranquillamente affermare che attraverso la scrittura di Fahmi, riusciamo a capire un po’ della sua personalità:
Mira «Sharing our art is how we understand each other a little better. At last that’s what I believe.»
Rama «Definitely. I’ll always have Cinta’s art. And it’s what I get out of music, too.»
Mira «Well, music is art, so yeah.»

Nonostante non ci sia più, l’eredità della sua arte rimane e viene trasmessa ogni volta che avviamo un suo videogioco. Nonostante su Steam venga descritto come uno “slice-of-life sull’amore, la perdita e il trovare la propria strada per andare avanti” credo invece che il messaggio più importante che Afterlove EP voglia veicolare sia proprio quello dell’arte (in questo caso videoludica e narrativa) come mezzo per comprendersi meglio. Mohammad Fahmi è morto a soli 32 anni. Ha dato vita alla serie Coffe Talk (2020), ha sviluppato What Comes After (2020) e stava lavorando a Afterlove EP quando è venuto a mancare nel marzo del 2022. Soffriva di asma. E anche Cinta, nominata nel dialogo da Rama, probabilmente soffriva di asma. Non credo sia un caso.

Ma contestualizziamo un po’. Rama è il giovane protagonista del gioco. Lo conosciamo quasi subito, intento a staccare delle fotografie dalla bacheca di sughero nella sua cameretta. Siamo a Giakarta, Indonesia, nel settembre del 2017. Un piccolo flashback ci porta indietro ad un anno prima, quando lo vediamo seduto in un locale insieme alla sua fidanzata Cinta, che gli porge una busta sigillata, da aprire solo quando sarà pronto il primo EP della band Sigmund Feud. di cui Rama è chitarrista, cantante e autore dei testi.

Afterlove EP (Fonte: screenshot)

Quella sera devono suonare in un locale e nel backstage lo attendono il batterista Adit e la bassista Tasya. Il concerto inizia, Cinta è in prima fila ad applaudirli. A concerto terminato, i quattro si ritrovano in strada e decidono di andare a bere qualcosa, ma Cinta non si sente bene, continua a tossire, quindi preferisce tornare a casa. Rama, preoccupato, vuole accompagnarla, ma i due membri della band insistono per andare a festeggiare. Cinta lo rassicura che sta bene e Rama se ne va con i suoi amici. Quella sarà l’ultima sera che vedrà Cinta.

Ritroviamo Rama nella sua cameretta, ad un anno dall’accaduto. La band è entrata in una fase di stallo. Rama ha perso ogni voglia di suonare, si sveglia sempre tardi e oltre a non aver elaborato il lutto sta attraversando un blocco creativo. La sua musa non c’è più. In realtà è scomparsa solo fisicamente, perché ben presto scopriamo che Cinta continua a parlare con Rama, almeno nella sua testa. Solo attraverso dialoghi, fitti scambi di opinioni, e le battute che avvengono nella mente di Rama riusciamo a conoscere un po’ meglio Cinta, che tra l’altro è l’unico personaggio doppiato del gioco, una voce fantasmatica che si aggrappa a Rama per non svanire del tutto e alla quale Rama a sua volta si appiglia per non sprofondare nel dolore del lutto. È un rapporto simbiotico ed escludente. Tanto che Rama in questo anno sembra aver tagliato i ponti con tutto e tutti. Un messaggio sul telefono da parte del batterista Adit, sveglia Rama da questo torpore luttuoso ed innesca una serie di incontri con nuove persone e vecchie conoscenze.

Quasi mai parlo dell’aspetto puramente tecnico e ludico di un gioco, perché lo trovo riduttivo. Ma per onor di cronaca Afterlove EP è una visual novel che mescola elementi da rhythm game, dating sim e avventura. Ha uno stile fumettistico con un tratto molto sottile e incerto, quasi abbozzato. La colonna sonora è lo-fi e indie rock, con brani originali della band indonesiana L’Alphalalpha.

Afterlove EP (Fonte: press kit)

Non è difficile intravedere nel rapporto tra Rama, i Sigmund Feud e Cinta, quello che realmente è accaduto tra Pikselnesia (studio di sviluppo tutto indonesiano che Fahmi aveva creato proprio per Afterlove EP) e Fahmi. L’uscita del gioco era prevista proprio nel 2022, ma per forza maggiore è dovuta slittare. Una volta perso il leader, gli sviluppatori rimasti si sono trovati prima a vivere ed elaborare il lutto, per poi prendere le redini della situazione, riorganizzare il lavoro, superare il blocco creativo, e cercare nuovi spunti per il gioco, mantenendo viva però la visione originaria del suo creatore. In questo senso Fahmi è Cinta, quella voce che parla agli sviluppatori dall’aldilà, che dà consigli e ricorda i bei momenti passati insieme. Rama nel gioco decide di farsi aiutare da una psicologa, la dottoressa Santi. Gli sviluppatori hanno chiamato a sostegno Sweet Baby Inc., l’ormai famoso studio di consulenza e sviluppo narrativo con sede a Montreal spesso tirato in ballo da chi parla di “wokeification”.

Nonostante Fahmi non abbia più potuto partecipare direttamente alla realizzazione di Afterlove EP, si riconoscono alcuni tratti della sua poetica. Ad esempio da Coffee Talk riprende l’amore per le piccole storie, la necessità di imparare a conoscere le persone e i loro problemi attraverso la conversazione e il dialogo. Quale luogo migliore per incontrarsi se non il bar e un buon caffè? Se Coffee Talk era tutto ambientato dentro una caffetteria notturna di Seattle (non a caso dove nasce il primo Starbucks), in Afterlove EP ci spostiamo a Giacarta e molti degli incontri tra il protagonista e i vari NPC avvengono proprio in un coffee shop.

Da quelle parti però, il concetto di caffetteria è ben diverso da quello italiano. Mentre da noi si beve nella maggior parte dei casi un espresso scadente, bruciato e bollente al volo, lì si va per conversare tranquillamente seduti, rilassarsi, sorseggiando magari un lungo caffè specialty estratto con il Chemex. Un volto amico (che può essere anche quello del/la barista), una tazza calda e un po’ di caffeina possono aiutare molto di più che starsene sdraiati a letto con i propri pensieri o davanti ad uno schermo.

Afterlove EP (Fonte: screenshot)

Altre tematiche ricorrenti sono poi tornate. Penso ad esempio alla transitorietà della bellezza e della fama, impersonati dal vampiro super model Hyde di Coffee Talk e da Regina, anche lei modella in Afterlove EP. O ancora all’eccessivo carico di lavoro, stress e burnout che subiva la timida sirena Aqua e che ritroviamo in Mira, impiegata di giorno, libraia la sera e organizzatrice di poetry slam. Anche il tema della discriminazione verso le minoranze è reiterato in questa opera postuma di Fahmi. In What Comes After, Vivi, in viaggio verso l’aldilà a bordo di un treno carico di anime di persone, animali e piante, non fa altro che raccogliere piccoli suggerimenti attraverso brevi dialoghi incentrati sull’amore, la perdita, il rimpianto e il cambiamento. A ben pensarci è proprio il cambiamento la struttura portante e l’ossatura delle storie di Fahmi.

Come la rana bollita di Noam Chomsky abbiamo la tendenza ad accettare passivamente lo status quo in un loop di assuefazione e adattamento. Semplicemente ci accomodiamo nella nostra pentola con l’acqua tiepida, poi calda, poi bollente fino a schiattare. Se invece venissimo gettati nel pentolone già bollente, avremmo la forza di spiccare un salto e scappare. La paura dell’ignoto e del cambiamento ci tiene a bagno nell’acqua calda. Abbiamo il timore di agire e di non sapere a cosa andiamo incontro se saltiamo fuori. Rama si è ormai abituato ad avere la voce di Cinta nella sua testa e va bene così. Finisce per adattarsi alla mediocrità, all’insoddisfazione e al dolore, al punto da non avere più le forze per riconoscere la felicità e combattere per conquistarla. Solo prendendo coscienza di chi si è e di chi si vuole essere davvero (un musicista?) potrà salvarci. E in alcuni casi non vergognarsi di chiedere aiuto.

Pur non raggiungendo mai vette narrative assolute (in un ottimo e recente articolo Florence Smith Nicholls fornisce qualche esempio, tra cui 1000xRESIST) la scrittura di Fahmi ha sempre quel tocco delicato, confortevole, accogliente e inclusivo. Una coccola per l’anima. Melanconico ma propositivo. Nostalgico eppure proiettato verso il futuro e il cambiamento. Con Afterlove EP ho trascorso tre/quattro serate (circa otto ore totali) e ho avuto la sensazione di ritrovare un vecchio amico che non vedevo da un po’. Siamo andati in un bar, ci siamo seduti, abbiamo ordinato un caffè (per me un filtro specialty grazie) e ci siamo messi a parlare del più e del meno. Della vita insomma. Mi ha fatto stare bene.